Stò pensando a quanto vero e “profetico” fu un articolo di su un vecchissimo numero de Mucchio Selvggio all’interno di una rubrica, dove si raccontava la vita di libreria vista dal punto di vista di un libraio. Franco, il libraio, diceva, giustamente, che I Librai si sono sempre considerati “operatori culturali” e non semplici venditori di un prodotto. Se fossimo operatori culturali i libri li scriveremo … al limite li criticheremo … certamente non li vederemo. In fondo il nostro inquadramento sindacale è pari a chi vende Baccalà, mortadella e mutande. Consigliamo Libri come si consigliano mutande e camiciole e come il macellaio conoscendo i suoi clienti e i tagli di carne propone e consiglia ad ognuno quello che ritiene il migliore per ogni esigenza. Dove stà la differenza ? e allora smettiamo di tirarcela cari colleghi.
Bellissimo articolo, il mio sogno é sempre stato di aprire una libreria o, MAGARI, scrivere un libro. Però su questo pensiero hai davvero ragione!
Per aprire una libreria non sono proprio i tempi giusti … Per scrivere e pubblicare un libro e alla portata di tutti con il self-publishing
Appena mi arriverà l’idea lo farò!