Sinceramente non so da che parte iniziare per parlare di questo libro atipico nel genere noir.
Atipico perché non ostante ci sia un indagine, un poliziotto, un PM … il personaggio principale è uno Psichiatra che per conto del tribunale segue e fa delle perizie anche sul caso si un assassino di prostitute.
Atipico perché, anche il killer, non riceve gli onori anzi volte mi è parso un comprimario nella storia.

Come diceva una più famoso me, che non cito perché non ne ricordo il nome (forse Rousseau ? Forse Proust ?)
nel leggere un libro ogni lettore legge la propria storia, che spesso è diversa da quella che l’autore ha scritto.
Io ho letto una critica forte alla società dei 40enni (la generazione dello psichiatra) e alle loro manie e difficolta sociali di prendere e di lasciare ….
SINOSSI
Da un po’ di tempo, Antonio Costanza ha preso la vita contromano: non per scelta e nemmeno per ostinazione. A quarant’anni, è vittima di un’indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute. Non sarebbe troppo grave se Antonio fosse solo Antonio. Invece è anche il dottor Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti. Uno che se la vede con disadattati cronici, finti pazzi e bastardi veri. Così, quando l’ombra di un serial killer si allunga su Salerno, città sospesa tra vecchi sapori di provincia e vanità da metropoli sul mare, Antonio fa l’impossibile per non essere coinvolto. Vagamente sociopatico e teneramente narcisista, se ne resta ripiegato in un guscio di piccole fobie, appresso alle scelte dell’ex compagna e a un rapporto complicato con il figlio. La sveglia però sta suonando, tanto più che di mezzo ci si mette una giornalista dal sorriso favoloso. Il sonno della svogliatezza è finito e al dottor Costanza toccherà sondare la mente omicida di uomini che odiano le donne, trascinato in un caso in cui la Legge sembra incapace di fare giustizia